VATICANO: Omosessualità, il monito del Papa

Comunicato stampa - ArciLesbica - 23 novembre 2010

Papa contro i gay: "Omosessualità mai giustificabile: è contro la natura"
Ayatollah in bianco

Abbiamo avuto oggi un assaggio della "Luce del mondo" secondo il Vaticano: "L'omosessualità rimane qualcosa che è contro la natura di quello che Dio ha originariamente voluto" e, sulla pedofilia nella Chiesa, "è immaginabile che il diavolo non riuscisse a sopportare l'anno sacerdotale e allora ci ha scaraventato in faccia il sudiciume. Ha voluto mostrare al mondo quanta sporcizia c'è anche proprio tra i sacerdoti".

La luce del mondo e' la ragione e non si occupa del diavolo; sgomenta e disgusta pensare che simili ottenebrate credenze dettino la linea del legislatore in Italia.
Data la scarsa statura morale della Chiesa, possiamo dirci onorati se ci insulta, peggio sarebbe il contrario.
Tuttavia preoccupa che i suoi dogmi intolleranti vengano insegnati a scuola, contribuendo alla crescita del malessere delle persone giovani.
Auspichiamo una campagna per il rifiuto dell'ora di religione come azione concreta di lotta all'omofobia.

Cristina Gramolini
Segreteria Nazionale ArciLesbica

Ufficio Stampa ArciLesbica Nazionale
e-mail: ufficiostampa@arcilesbica.it
Mobile: 327.324.31.01 www.arcilesbica.it

articolo di Repubblica.it
VATICANO: Omosessualità, il monito del Papa
"Non è mai moralmente giusta" Nuove anticipazione del libro intervista del giornalista tedesco Peter Seewald. "Ritardi con i Legionari di Cristo". "Non avevamo previsto il caso Williamson". "Stalin aveva ragione, il Papa non ha soldati...". "A Ratisbona ho sottovalutato l'impatto delle mie parole"

CITTA' DEL VATICANO - L'omosessualità è "una grande prova" di fronte alla quale una persona può trovarsi, "così come una persona può dovere sopportare altre prove". Ma "non per questo diviene moralmente giusta". Il giorno dopo quella frase sull'uso del preservativo che ha fatto rumore 1, Benedetto XVI torna a far sentire la sua voce nel libro-intervista "Luce del mondo" del giornalista tedesco Peter Seewald. Tanti i temi toccati: dalla sessualità, alla pedofilia, al profilattico. E anche una battuta ironica: "Stalin aveva effettivamente ragione quando diceva che il Papa non ha divisioni e non può intimare o imporre nulla..".

Omosessualità. "Se qualcuno presenta delle tendenza radicate omosessuali profondamente radicate - ed oggi ancora non si sa se sono effettivamente congenite oppure se nascano invece con la prima fanciullezza - se in ogni caso queste tendenze hanno un certo potere su quella data persona, allora questa è per lui una grande prova, così come una persona può dovere sopportare altre prove".
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Lunedì, 15 Novembre ore 21 FORUM: Rapporto tra religione ed omosessualità


Lunedì, 15 Novembre ore 21:00

FORUM Juliette/Urano sul Tema:
Rapporto tra religione ed omosessualità

Anche durante l'ultima recente visita in Spagna, il Papa cattolico Benedetto XVI ha ribadito ancora una volta la chiusura totale delle gerarchie cattolico-romane nei confronti di qualsiasi tipo di famiglia, che non sia strettamente quella tra uomo e donna. Durante il suo passaggio con la "Papamobile" mentre si recava a consacrare la "Sagrada Familia", il Papa ha ricevuto una "calorosa e visibile" accoglienza con un bacio collettivo da centinaia di coppie gay e lesbiche. Un mese prima analogo trattamento, "sua santità" lo aveva ricevuto anche a Londra, con una protesta di massa di migliaia di gay, lesbiche, atei e gruppi di femministe.
I "temi etici" o "questioni non negoziabili" come li definiscono i cattolici più o meno tradizionalisti sono sempre più al centro di una continua lotta fra "conservatori" e "progressisti" anche dentro la stessa Chiesa Cattolica, non solo in Italia.
La Chiesa cattolica apostolica romana, si trova in perfetta armonia e compagnia omofobica ed intollerante con altre grandi religioni del pianeta Terra, come l'Islam che in quasi tutti i paesi dove è maggioranza religiosa, reprime con ferocia l'omosessualità con carcere e pena di morte.
Le Chiese Cristiane Ortodosse, Greco-Russa, Romena, Egiziano-Copta, Armena o Etiope non sono da meno.
Diversificata invece è la posizione delle tantissime Chiese Evangeliche protestanti.
Ci sono quelle molto aperte verso la comunità LGBT, tanto da contemplare sia il sacerdozio di persone dichiaratamente gay o lesbiche, sia la benedizione alle coppie.
Ci sono poi quelle manifestamente ostili e omofobe. Queste nei fatti hanno da diverso tempo avviato una campagna di pressione (quasi di tipo politico) su diversi governi africani per indurli ad inasprire o introdurre leggi antigay, come nel caso dell'Uganda.
Alle ultime elezioni americane di "Mid Term" per il rinnovo di Camera e parte del Senato, le chiese evangeliche antigay sono state molto protagoniste ed attive, soprattutto nel sostenere quei candidati Repubblicani e del movimento di destra "Tea Party" più vicini alle loro posizioni.
Fra queste possiamo citare una vecchia conoscenza; il movimento religioso "God Hate Fags" - letteralmente "Dio odia i froci". Quel gruppo di fanatici, sospettati di aver ispirato l'assassinio del giovane gay Matthew Sheppard nel 1998 e di aver organizzato innumervoli aggressioni a persone lgbt, soprattutto attivisti, negli USA.

Nonostante però questa manifesta ostilità (sopprattutto cattolica) verso la comunità LGBT e le sue rivendicazioni, molte persone gay, lesbiche e trans si continuano a definire credenti ed osservanti della dottrina, vivendo con disagio questa "dualità": l'essere credenti e viversi come omosessuali.
In Italia esistono diversi gruppi ed associazioni che gravitano in un movimento organizzato di persone omosessuali credenti che ogni anno organizza un considerevole numero di eventi, meeting, riunioni ed iniziative, sia culturali che rivendicative.

Di questo argomento vogliamo discuterne tutte e tutti insieme in un Forum dibattito: Lunedì 15 Novembre alle ore 21

Dove: Al MILK - Verona LGBT Community Center -
http://www.milkverona.it/
in Via A. Nichesola, 9 a VERONA (Quartiere SAN MICHELE EXTRA)(
mappa)

Sarà nostro ospite il pastore della Chiesa Evangelica Valdese di Verona
Johnathan Terino

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Per informazioni . 349.3134852

Omosessualità e religioni - Wikipedia
Omosessualità e religioni. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Mostra altri risultati da wikipedia.org

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FINLANDIA: CHIESA LUTERANA DEDICA PREGHIERA A COPPIE GAY
La decisione è stata approvata dopo intense discussioni, con 78 voti contro 30, dall'assemblea dei vescovi e dei rappresentanti del clero - da Gay News

Helsinki - La chiesa luterana finlandese ha compiuto un passo verso l'accettazione delle coppie omosessuali, annunciando, dopo anni di dibattiti, che verrà dedicato loro "un momento di preghiera". "Questa proposta della Chiesa offre una reale opportunità ai fedeli che appartengono alle minoranze sessuali", secondo un comunicato del Sinodo generale, la più alta istanza della chiesta evangelica di cui l'80% dei finlandesi sono membri.

La decisione è stata approvata dopo intense discussioni, con 78 voti contro 30, dall'assemblea dei vescovi e dei rappresentanti del clero che deve ora trovare una formula di preghiera in accordo con la dottrina della chiesa. I pastori luterani potranno recitare una preghiera con coppie omosessuali ma l'orazione non costituirà una benedizione della loro unione da parte della Chiesa, ha precisato il portavoce del Sinodo, Marko Kailasmaa. "Il momento di preghiera è una responsabilità pastorale... non si tratta di un sacramento ufficiale ma, ha detto, una preghiera non è meno importante".

Il mese scorso durante un dibattito sul canale pubblico Yle, il vescovo di Tampere, Matti Repo, aveva affermato che "mai" avrebbe benedetto un'unione omosessuale perché "contrario agli insegnamenti della Bibbia".

Nel 2002 la Finlandia ha autorizzato le unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Migliaia protestano contro la visita del Papa a Londra


Migliaia di cittadini hanno partecipato a Londra alla protesta contro la visita di stato nel Regno Uniti di Benedetto XVI. LGBT, Atei, Agnostici e Liberi pensatori
dicono NON SEI BENVENUTO!

Al passaggio del corteo di auto hanno inalberato cartelli con frasi e testi che ricordavano a Ratzinger gli scandali di pedofilia, sui i quali la Chiesa Cattolica vorrebbe stendere un velo chiedendo semplicemente scusa. I dimostranti non vogliono un personaggio che ad ogni occasione attacca le persone omosessuali e il loro diritto al matrimonio e ricordano le colpe della Chiesa sul "No al preservativo" e a campagne d'informazione sull'HIV/AIDS. Un grave colpa che ha contribuito alla diffusione della pandemia soprattutto in Africa.

La manifestazione è stata organizzata da gruppi LGBT, Atei, Agnostici e Liberi pensatori. Uno degli organizzatori, lo storico attivista gay PETER TATCHELL fondatore dell'organizzazione radicale gay OUTRAGE!
Silenzio quasi totale degli organi d'informazione italiani.

Arcigay Pianeta Urano Verona e Arcilesbica Verona sono a loro idealmente e con il cuore vicini.

Articolo pubblicato su: www.arcigayverona.org/sito e LGBT Politica e Movimento.
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Guarda le foto della manifestazione sulla galleria FLICKR del nostro socio e fondatore PAOLO FERRARINI.
Foto: PROTEST THE POPE!

Articolo del THE GUARDIAN (inglese)

Day three of Pope Benedict XVI's visit to Britain and it was a day for protests and anti-papists under bright blue skies in central London. Around 10,000 people took to the capital's streets for a Protest the Pope rally and march against what the organisers called "papal intolerance" and to condemn the state funding of the visit.
They came in red cardboard papal hats scrawled with the words "bigot" and "homophobe" and carrying placards, rainbow flags, pledges of atheism and balloons made of condoms. One giant banner showing the Pope carrying a swastika was later taken down after offending many of the protesters, who went as far as complaining to the police officers lining the route of the march to Downing Street.

Although a good-natured crowd, the force of feeling against the presence of Pope Benedict in the UK was clear in the messages condemning his stance on homosexuality, the use of condoms, segregated schools, women's rights and, most of all, the child abuse scandal for which so many hold the pontiff personally responsible for both accelerating it and then covering it up.

"He is a symbol of all that is wrong with this terrible church, but he is more than that, he is also steeped in guilt at the cover-up," said Paul Stevens, a 35-year-old lawyer on the march with friends in exuberant "leftover gay pride suits". The first speaker to the rally was Sue Cox, 63, who was abused by a priest as a young girl and who told the crowd: "All I have ever experienced from the Catholic church is fear, disgust, lies and shame."

She concluded her speech by warning the Vatican that they would no longer be able to get away with overlooking clerical sex abuse. "We will continue to watch and shout out and work towards change. This is not over," she said.

The protest organiser Peter Tatchell told the Observer the event was held both to send a message to the Pope that child abusers had to be brought to account and to call on the British government not to tolerate the Pope's "harsh, intolerant views on women's rights, on gay equality and on the use of condoms which is so vital to stopping the spread of the HIV virus".

If the pope's key message during his visit has been to warn against atheism and secularism, then this rally was the chance of those with those views to present their view of Benedict. "An enemy of humanity" was the unminced words of prominent atheist Richard Dawkins, who gave a strong speech to the rally on its arrival at Downing Street.

Comedian Al Murray also figured among the crowd. He said: "Like a lot of people I am a perplexed that it is a state visit. The pope's opposition to condoms kills people. It is all very well him lecturing us on morals, but he should look at his own organisation's view."

Asked how his alter ego, the Pub Landlord, would react to the visit, Murray replied: "He doesn't like it either, but that is because he is a fan of Henry VIII, because of his marriage arrangements.

Le Foto della protesta di Londra contro la visita del Papa


Le Foto della protesta di Londra contro la visita del Papa:

Le foto dal sito di Repubblica:
http://www.repubblica.it/esteri/2010/09/18/foto/papa_proteste-7211182/1/

Le Foto dalla Galleria FLICKR di Paolo Ferrarini:
http://www.flickr.com/photos/30619531@N04/sets/72157624982983136/

Migliaia protestano contro la visita del Papa a Londra

Migliaia di cittadini hanno partecipato a Londra alla protesta
contro la visita di stato nel Regno Uniti di Benedetto XVI.
LGBT, Atei, Agnostici e Liberi pensatori
dicono NON SEI BENVENUTO!

Al passaggio del corteo di auto hanno inalberato cartelli con frasi e testi che ricordavano a Ratzinger gli scandali di pedofilia, sui i quali la Chiesa Cattolica vorrebbe stendere un velo chiedendo semplicemente scusa. I dimostranti non vogliono un personaggio che ad ogni occasione attacca le persone omosessuali e il loro diritto al matrimonio e ricordano le colpe della Chiesa sul "No al preservativo" e a campagne d'informazione sull' HIV/AIDS. Un grave colpa che ha contribuito alla diffusione della pandemia soprattutto in Africa.

La manifestazione è stata organizzata da gruppi LGBT, Atei, Agnostici e Liberi pensatori. Uno degli organizzatori, lo storico attivista gay PETER TATCHELL fondatore dell'organizzazione radicale gay OUTRAGE!
Silenzio quasi totale degli organi d'informazione italiani.

Arcigay Pianeta Urano Verona e Arcilesbica Verona sono a loro idealmente e con il cuore vicini.
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Guarda le foto della manifestazione sulla galleria FLICKR del nostro socio e fondatore PAOLO FERRARINI.
Foto: PROTEST THE POPE!


Articolo del THE GUARDIAN (inglese)

Day three of Pope Benedict XVI's visit to Britain and it was a day for protests and anti-papists under bright blue skies in central London. Around 10,000 people took to the capital's streets for a Protest the Pope rally and march against what the organisers called "papal intolerance" and to condemn the state funding of the visit.
They came in red cardboard papal hats scrawled with the words "bigot" and "homophobe" and carrying placards, rainbow flags, pledges of atheism and balloons made of condoms. One giant banner showing the Pope carrying a swastika was later taken down after offending many of the protesters, who went as far as complaining to the police officers lining the route of the march to Downing Street.

Although a good-natured crowd, the force of feeling against the presence of Pope Benedict in the UK was clear in the messages condemning his stance on homosexuality, the use of condoms, segregated schools, women's rights and, most of all, the child abuse scandal for which so many hold the pontiff personally responsible for both accelerating it and then covering it up.

"He is a symbol of all that is wrong with this terrible church, but he is more than that, he is also steeped in guilt at the cover-up," said Paul Stevens, a 35-year-old lawyer on the march with friends in exuberant "leftover gay pride suits". The first speaker to the rally was Sue Cox, 63, who was abused by a priest as a young girl and who told the crowd: "All I have ever experienced from the Catholic church is fear, disgust, lies and shame."

She concluded her speech by warning the Vatican that they would no longer be able to get away with overlooking clerical sex abuse. "We will continue to watch and shout out and work towards change. This is not over," she said.

The protest organiser Peter Tatchell told the Observer the event was held both to send a message to the Pope that child abusers had to be brought to account and to call on the British government not to tolerate the Pope's "harsh, intolerant views on women's rights, on gay equality and on the use of condoms which is so vital to stopping the spread of the HIV virus".

If the pope's key message during his visit has been to warn against atheism and secularism, then this rally was the chance of those with those views to present their view of Benedict. "An enemy of humanity" was the unminced words of prominent atheist Richard Dawkins, who gave a strong speech to the rally on its arrival at Downing Street.

Comedian Al Murray also figured among the crowd. He said: "Like a lot of people I am a perplexed that it is a state visit. The pope's opposition to condoms kills people. It is all very well him lecturing us on morals, but he should look at his own organisation's view."

Asked how his alter ego, the Pub Landlord, would react to the visit, Murray replied: "He doesn't like it either, but that is because he is a fan of Henry VIII, because of his marriage arrangements."

Bene il sì dei Valdesi a benedizione coppie gay

[leggi tutto qui]
(Ufficio stampa Arcigay) Chiesa Valdese
Esprimiamo soddisfazione e gratitudine al Sinodo valdese per il sì alla benedizione delle coppie omosessuali, sia pure con il consenso delle singole comunità locali.
La Chiesa valdese metodista è da anni amica della comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e transessuale) italiana e, grazie a percorsi di accettazione e confronto all’interno delle comunità con i credenti omosessuali, è arrivata a riconoscere che l’amore omosessuale è esattamente identico a quello eterosessuale...

DON CANTINI E GLI ALTRI: L'ELENCO DELLA VERGOGNA CHE FA TREMARE LA CHIESA

(nella foto il Vescovo Zenti assediato dai giornalisti subito dopo la notizia)
Articolo pubblicato su: www.arcigayverona.org/sito
Il numero è significativo ma accertare l’entità del fenomeno pedofilia nella Chiesa in Italia non è semplice !
giovedì 03 giugno 2010, da L'Unità
Nell'articolo è menzionato anche il caso veronese dell' "Istituto Provolo" ben noto alla Curia scaligera e regolarmente censurato sulla stampa locale.
Lo scorso 12 aprile un sacerdote di origini indiane che operava nella diocesi di Teramo è stato arrestato per violenza su di una bambina di 12 anni. I fatti sono accaduti il Natale scorso. Per la rapidità delle indagini è stata essenziale la piena collaborazione con gli inquirenti assicurata dal vescovo della città, monsignor Michele Seccia. Sono i primi effetti della linea “verità ad ogni costo” indicata da Papa Benedetto XVI nella sua lettera ai cattolici d’Irlanda. Si è chiuso uno dei tanti casi di pedofilia nella Chiesa. Dovrebbero essere circa 130 i casi registrati in Italia, compresi quelli ancora da accertare. È il dato fornito dagli avvocati dell’associazione “Caramella buona”. Il dato ufficiale fornito dal segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata e confermato dal presidente, cardinale Angelo Bagnasco è di cento casi negli ultimi dieci anni giunti all’esame del tribunale canonico. Non si sa però quale sia stato l’esito di questi procedimenti. Il numero è significativo ma accertare l’entità del fenomeno pedofilia nella Chiesa in Italia non è semplice. La realtà è fluida. Vi sono le denunce e i processi all’esame della magistratura ordinaria: i proscioglimenti, i patteggiamenti, i ricorsi in gradi superiore di giudizio. Ma questo crimine odioso lascia il segno nel profondo e non sempre le vittime hanno il coraggio di affrontare un processo. Dicono gli psicologi che hanno bisogno di un lungo periodo per affrontare il trauma subito e poterlo denunciare. Per questo qualsiasi dato numerico molto probabilmente rappresenta solo la punta di un’iceberg di dolore. Quel “Non si arriva alle cento unità su circa 70 mila tra sacerdoti e religiosi” può sino ad un certo punto rassicurare le tante famiglie italiane che affidano i loro figli alle strutture ecclesiastiche. Malgrado la testimonianza di rigore, abnegazione e servizio reso della stragrande maggioranza dei sacerdoti, il dubbio e l’incertezza hanno finito per insinuarsi. Se sino ad oggi ha prevalso la difesa del “buon nome” dell’istituzione da proteggere dagli scandali e quindi del sacerdote “paternamente protetto” dal suo vescovo, ora è finalmente la condizione della vittima a dover essere per prima considerata.
Questo vuole dire che vescovi e “superiori” di religiosi che vengono a conoscenza di abusi sessuali compiuti su minori, anche se non hanno l’obbligo della denuncia, sono tenuti a garantire la massima collaborazione con gli inquirenti, e ad aiutare le vittime e gli stessi autori dei misfatti a sporgere denuncia alle autorità civili. L’invito è anche a riconsiderare comportamenti concreti dei responsabili delle diocesi, sottovalutazioni se non addirittura vere e proprie coperture dei preti “molestatori” spostati in parrocchie dove non erano conosciuti e dove sono tornati a commettere i loro abusi. Vi sono pure stati sacerdoti sotto denuncia “invitati” a ritirarsi in convento. Vi sono case religiose e monasteri per questo, come le strutture di Trento, Padova e di Roma gestite dai Padri Venturini, impegnati al recupero e al sostegno dei sacerdoti in «difficoltà» anche psicologica. Dal dossier dalle associazioni a difesa dell’infanzia e sino al 2006 dall’agenzia Adista emerge un prevalente alone di omertà e silenzio, di scarsa collaborazione con le procure da parte delle diocesi.
Ne è testimone diretto e autorevole il magistrato «antipedofilia» Pietro Furno. Nei giorni scorsi ha confermato la denuncia resa già nel luglio 2002 al mensile del Paolini «Jesus». Niente sembra essere cambiato in questi otto anni. «È come la copertura che si registra nelle famiglie incestuose» aveva osservato. Nessuna denuncia, solo spostamenti: è il pericolo che si diffonde. Che le cose non stiano così lo attestano le cause in corso contro il clero che ha abusato. Con una novità, sulla scia di quanto è accaduto in modo clamoroso negli Usa e in Irlanda , in Germania e in Austria, gli avvocati degli “abusati”, iniziano a porre in modo esplicito il problema del “favoreggiamento” di vescovi e superiori di religiosi che pur sapendo o messi nelle condizioni di sapere, poco hanno fatto per impedire la prosecuzione degli abusi.
E’ stato esplicito l’avvocato Marazzita, legale dell’associazione «Caramella buona» che difende i giovani che hanno subito abusi da parte dell’ex parroco di Selva Candida don Ruggero Conti: ha annunciato l’ipotesi di incriminazione nei confronti di monsignor Gino Reali, vescovo di Porto Santa Rufina. È da lui che don Ruggero dipendeva. Il vescovo l’avrebbe «coperto» non prestando grande ascolto alle denuncie. Evasive le sue risposte ai magistrati. Ma questo non è l’unico caso di gerarchie ecclesiastiche chiamate a rispondere. L’avvocato delle vittime di don Marco Agostini, religioso della Congregazione degli Oblati di san Francesco di Sales, ex parroco a Torvajanica e a Pomezia accusato di abusi dal 1993 al 2002, condannato e poi morto suicida, hanno chiamato in causa l’attuale cardinal-vicario alla diocesi di Roma, Agostino Vallini allora vescovo di Albano. Vi è anche la causa contro la curia di Napoli, per la copertura data a padre Giovanni, accusato di abusi verso minori nel 1999. L’arcivescovo della città era il cardinale Michele Giordano. Lo ha semplicemente spostato di parrocchia, malgrado vi fosse una relazione di specialisti e psichiatri che evidenziavano il rischio che il religioso continuasse a commettere abusi su minori. Non è stato ascoltato l’invito a tenerlo lontano dai bambini.
Nel 2002, quando alla guida della curia vi era il cardinale Sepe, è stato nominato cappellano di un ospedale cittadino, con reparto pediatrico... Ma c’è addirittura il caso del vescovo che arriva a chiedere 200 mila euro di risarcimento per danni alla vittima di abusi, perché la sua denuncia, troppo eclatante e pubblicizzata, avrebbe danneggiato l’immagine della diocesi. Diocesi di Agrigento nel 2000 retta da monsignor Carmelo Ferraro. L’ormai maggiorenne Marco Marchese denuncia di aver subito attenzioni particolari e violenze quando dodicenne frequentava il seminario minore di Favara. Fa il nome del “molestatore”: don Bruno Puleo. Non viene creduto. Il religioso viene condannato e patteggerà la pena. Nel 2006 Marchese avanza la richiesta di risarcimento simbolico verso chi, ignorando le denunce, avrebbe consentito che le molestie continuassero su altri minori. Per risposta la curia della Valle dei Templi fa partire una contro denuncia con richiesta di 200 mila euro per i danni recati all’immagine della Chiesa locale. «Difendere i bambini e non la diocesi» risponde a quello che era il suo vescovo il giovane.
Altro caso, questa volta di solidarietà del vescovo verso il prete condannato: curia di Brescia e don Marco Baresi a cui nel maggio 2009 il tribunale di Brescia infliggerà una condanna di sette anni e mezzo. Dopo la sentenza il vescovo gli esprime solidarietà, gli augura possa dimostrare la sua estraneità ai fatti contestatigli. Ad Aversa, monsignor Mario Milano non si è sentito di esprimere alcuna solidarietà alla vittima degli abusi subiti ad opera di don Marco Cerullo, vice parroco a Casal di Principe, colto in flagranza di reato e non pare abbia aperto alcun procedimento canonico nei confronti del sacerdote. Ma vi sono pure i casi eclatanti nella loro aberrazione come quello denunciato all’Istituto per sordomuti «Antonio Provolo» di Verona, gestito dai religiosi della congregazione della Compagnia di Maria. Tra gli anni 50 alla metà degli anni 80 sarebbe stato teatro di centinaia di abusi.
Il reato è prescritto, ma gli autori degli abusi - preti e laici - sarebbero ancora lì. Le vittime hanno chiesto al vescovo di Verona, monsignor Giuseppe Zenti il loro allontanamento. Non hanno ottenuto risposta. “Ai tempi non presentarono alcuna denuncia circostanziata – è la risposta - ma soli fatti generici”. Più noto è il caso del fiorentino don Lelio Cantini, fino al 2005 parroco della Regina della Pace, che abusò per anni (dal 1973 al 1987) di ragazzine della sua parrocchia.Ma solo dopo le ripetute denunce delle vittime nel 2007, malgrado la copertura della curia fiorentina dell’arcivescovo Antonelli e soprattutto del vescovo ausiliare monsignor Claudio Maniago, nell’ottobre 2008, oramai 85enne ,viene ridotto allo stato laicale con «l’obbligo di dimora vigilata in spirito di preghiera e penitenza».
Contro l’ex prete era stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Firenze. Altro caso: don Giorgio Carli condannato a 7 anni e mezzo e al risarcimento delle vittime. La pena è caduta in prescrizione, ma è rimasto l’obbligo al risarcimento. Considerato innocente dalla sua diocesi don Giorgio non ha subito alcun procedimento canonico e ha continuato a svolgere la sua attività nella valli dell’Alto Adige. Chiede le dimissioni del vescovo di Savona , monsignor Vittorio Lupi, il giovane Francesco Zanardi, uno dei due ragazzi gay che il mese scorso si è “sposato” a Savona. Copertura anche per don Mauro Stefanoni parroco di Laglio (Como), all’epoca dei fatti il suo vescovo era monsignor Alessandro Maggiolini (defunto) e i maggiori collaboratori in diocesi monsignor Oscar Cantoni, ora vescovo di Crema e monsignor Enrico Benetti. Ogni caso è a sé ma diverso è stato l’atteggiamento di monsignor Gualtiero Bassettii, vescovo di Arezzo nei confronti di don Pierpaolo Bertagna di Cortona (Arezzo), condannato a otto anni per aver molestato 38 bambini: lo ha sospeso a divinis. Il fondatore della Comunità Incontro di Amelia, Pierino Gelmini la riduzione alla condizione laicale ha dovuto chiederla lui stesso.L’elenco dei casi di pedofilia, che non vuole dire necessariamente di colpevoli certi, è lungo. In attesa che la Conferenza episcopale renda noto l’elenco dei sacerdoti sottoposti a procedimento canonico con sentenza definitiva e di quelli condannati in modo definitivo dalla magistratura italiana, ci si può limitare a un generico elenco delle diocesi coinvolte negli ultimi anni.
Nel 2004 ve ne sono stati a Forlì, Torino, Roma, Varese, Grosseto, Nuoro, Agrigento, Alessandria, Bari e Savona. Nel 2005 a Como, Cuneo,Arezzo e Napoli. L’anno seguente il 2006 a Roma, Ferrara, Lecce. Il resto è cronaca. L’aggiornamento non può che essere costante.

Stop Pedofilia Clericale a Verona - Foto della manifestazione contro la pedofilia clericale all'Istituto "Provolo" di Verona organizzata da Radicali e UAAR nel 2009 - http://picasaweb.google.it/arcigayveronablog/StopTheClericalPaedophilesAVerona#

Si è chiuso a Verona il Sinodo della CELI

Ulrich Eckert è il nuovo Vicedecano
05.05.2010

Roma, 5 maggio 2010 – La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), annuncia che si è appena conclusa l’assemblea annuale del proprio Sinodo, che quest’anno si è svolta a Verona.

Le decisioni principali assunte dal Sinodo, guidato dal 2008 dalla Presidente Christiane Groeben e dalla Vicepresidente Caroline von Hohenbühel, riguardano la conferma di Holger Milkau a Decano della CELI, la designazione a Vicedecano di Ulrich Eckert, Pastore della Comunità di Milano, e l’istituzione di una Commissione di Studio che produca una relazione sulla possibilità di benedizione delle unioni di vita, anche omosessuali, che comunque non può e deve essere confusa con l’ipotesi di una celebrazione nuziale.

Inoltre, durante il Sinodo è stato presentato il nuovo innario, il primo bilingue nella storia dei luterani in Italia, che riflette il valore della coesistenza della lingua e della cultura italiana e tedesca nella Chiesa Luterana in Italia ed è frutto di anni di lavoro per la scelta, la traduzione e l’armonizzazione di inni italiani e tedeschi di diversa tradizione (evangelici e cattolici).

Per quanto riguarda la designazione dei vertici della Chiesa per il prossimo quadriennio, la conferma del Decano Milkau, già in carica dal 2005, rappresenta un segnale di continuità con il cammino svolto dalla Chiesa negli ultimi anni: proseguirà con il prezioso aiuto del Vicedecano Ulrich Eckert, che subentra a Sebastian Zebe, recentemente rientrato in Germania alla scadenza del suo mandato alla guida della Comunità di Bolzano.

Il Decano Milkau e il Vicedecano Eckert si sono insediati nel corso di una cerimonia che si è svolta domenica nella Chiesa di San Pietro Martire, presso cui la piccola comunità luterana veronese celebra le sue funzioni, grazie a un accordo con la Diocesi cattolica di Verona che è frutto delle relazioni ecumeniche tra le due Chiese cristiane e del sentimento di amicizia e rispetto tra i loro rispettivi appartenenti.

“Ringrazio sinceramente il Sinodo per avermi voluto confermare alla guida della nostra Chiesa. Una decisione che accetto con orgoglio e che assolverò con grande senso di responsabilità e ancor maggiore entusiasmo di quello che mi ha accompagnato nel corso del primo mandato. Sono lieto che la mia rielezione coincida con una decisione in un certo senso storica per l’Italia, quale l’avvio di un percorso – per la prima volta da parte di una Chiesa - che potrebbe portare all’approvazione della benedizione delle unioni di vita diverse dalla famiglia classica. Un percorso non facile, ma da affrontare con serenità e coraggio e in cui conciliare gli aspetti pastorali e umani. ” commenta il Decano Holger Milkau.

Il Sinodo ha infatti deliberato l’istituzione di una Commissione che studi la possibilità di benedizione delle unioni di vita diverse dalla famiglia classica, ivi incluse quelle di tipo omosessuale (cfr. il testo della delibera ufficiale del Sinodo, nello specifico paragrafo del presente comunicato). Il provvedimento nasce dall’esperienza pastorale che porta quotidianamente a contatto con nuove e diverse forme di convivenza. Secondo la CELI, ogni Chiesa deve infatti assistere e sostenere le persone, anche nelle loro situazioni più difficili, e contribuire al superamento di ogni possibile forma di discriminazione sociale, marginalizzazione e isolamento.

“La Commissione non dovrà stabilire se essere favorevoli o meno a forme di convivenza non tradizionali o alle unioni omosessuali, ma semplicemente lavorerà per capire come operare per accogliere e rispettare realmente tutti, anche chi è diverso dalla maggioranza – continua il Decano Holger Milkau – Se il matrimonio, con il suo valore peculiare nella tradizione cristiana, non è equiparabile ad altre forme di convivenza, la Chiesa Luterana ritiene legittimo che persone che vivono un sentimento d’amore desiderino valorizzarlo con la benedizione di Dio, che non sarebbe comunque un’affermazione etica bensì pastorale-religiosa. D’altronde, al centro della convinzione evangelica del luteranesimo vi è l’ascolto della parola giustificante di Dio e il reciproco riconoscimento di chi vive percorsi di vita diversi.”

Da ricordare, infine, che il Sinodo di Verona è stato anche l’occasione per esaminare, discutere e approvare la rendicontazione dell’operato del Concistoro (organo governativo della CELI) e il gemellaggio con le Chiese di Slovenia e Ungheria, nonché per ascoltare le relazioni sulle attività promosse o partecipate dalla CELI e/o dalle singole comunità: la casa editrice Claudiana, la Scuola a Santa Maria La Bruna, il Centro Idelmo Poggioli, il progetto culturale diffusioneteatro, il centro ecumenico di studi Centro Melantone e altri ancora.

Il testo della delibera ufficiale del Sinodo sulle unioni di vita.

Riguardo ad una benedizione pubblica per persone che vivono in una comunione di vita particolare, il Sinodo si attiene alla delibera di Brescia 2003/XIV.

Il Sinodo intende la delibera come segue:

Le coppie dello stesso sesso che vivono in un legame vincolante di convivenza sono accompagnati come qualsiasi altro membro di chiesa.
Per queste coppie può esservi anche un culto di benedizione.
Il culto si differenzia nella forma liturgica dal matrimonio.

Il sinodo incarica un gruppo di lavoro per il confronto su questo tema nelle comunità allo scopo di formulare una presa di posizione

Il gruppo di lavoro deve essere costituito da almeno una/un pastora/e della CELI, una/un umanista, una persona che viva un rapporto omosessuale ed un membro della conferenza dei presidenti.

Le comunità sono parte attiva in questo processo di elaborazione e sono pregate di darne riscontro entro la fine dell’anno 2010, affinchè il gruppo di lavoro possa tenere una relazione provvisoria al sinodo 2011.

I luterani italiani aprono le porte ai gay

Pubblicato da joker569
In Italia, la Chiesa Luterana ha deciso di fare un passo avanti che né la chiesa cattolica, né la corte costituzionale hanno voluto fare. La chiesa luterana ha fatto sapere che benedirà anche le coppie omosessuali. Nel comunicato rilasciato nei giorni scorsi, si spiega come siano sempre più presenti le nuove forme di convivenza. Per questa ragione la Chiesa ha deciso di dare il aprirsi nei confronti della comunità gay.
“Per quanto riguarda la benedizione delle unioni di vita - che non può e non deve essere confusa con una celebrazione nuziale - la Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi) intende iniziare un processo di riflessione sulla realtà delle unioni di vita differenti da quelle della famiglia classica”, si continua a spiegare nel comunicato.

In Italia sono circa settemila i luterani che appartengono al Celi, e la scelta di benedire le coppie omosessuali segue quella fatta nei giorni scorsi nella Chiesa luterana americana, quando l’ELCA aveva dichiarato: “Le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer non saranno più considerate con ripugnanza, ma sarano benedette come membri della chiesa a tutti gli effetti”.

Un bel passo avanti da parte della Chiesa (luterana), che coinvolge anche l’Italia e che fa sempre piacere!

COMUNICATO di Arcigay ed Arcilesbica Verona:

Dai Luterani una lezione importante

“Ci rallegriamo che la Chiesa Luterana abbia deciso di mettersi in discussione seriamente sul tema del’amore omosessuale: gay e lesbiche cristiani hanno da oggi un motivo in più per onorare Cristo frequentando altre Chiese da quella cattolica.” E’ il commento di Michele Breveglieri e Luigia Sasso, di Arcigay e Arcilesbica di Verona, sulla decisione assunta dai Luterani in merito alle unioni omosessuali. “Nei giorni scorsi non abbiamo voluto commentare il teatrino tra la curia e il folcloristico Ruggiero, ma è evidente che il confronto con la laicità e con l’amore concreto di tutti i fedeli, eterosessuali o omosessuali che siano, è il banco di prova storico su cui si misura anche il faticoso procedere sulla via dell’ecumenismo, dato che sulla questione omosessuale la Chiesa Cattolica scivola e arranca sulla propria miopia quando gli altri decidono di vedere”. Per gay e lesbiche questo è anche il periodo giusto per fare anche qualche ragionamento in più. “Io per esempio da anni verso il mio Otto per Mille alla Chiesa Valdese – dice Breveglieri, Presidente di Arcigay - che, a differenza della Chiesa Cattolica, riserva già da tempo alla persona umana, eterosessuale o omosessuale che sia, uno sguardo e un amore concretamente laico, oltre a non trattenere un euro per il sostentamento del proprio clero. Chissà se presto anche i luterani saranno altrettanto in grado di suscitare la mia fiducia e quella dei cittadini gay e lesbiche, cristiani o non credenti che siano.”

Michele Breveglieri - Presidente Arcigay Pianeta Urano Verona

Luigia Sasso - Presidente Arcilesbica Juliette & Juliette Verona

Per contatti: 347.8829349 (Michele Breveglieri)

Arcilesbica: I PEDOFILI NON SONO OMOSESSUALI, SONO PEDOFILI!

Comunicato stampa - ArciLesbica - 13 Aprile 2010

BERTONE, DICHIARAZIONI VIOLENTE E INGANNEVOLI. I PEDOFILI NON SONO OMOSESSUALI, SONO PEDOFILI!

Con profonda indignazione leggiamo le dichiarazioni del cardinale Bertone: associare la pedofilia all’omosessualità è un falso che va contro ogni prova scientifica, sociologica e storica.
I pedofili sono maschi adulti che con la violenza e l’inganno abusano dell’innocenza di bambine e bambini, si approfittano dell’ingenuità di adolescenti maschi e femmine.
I pedofili agiscono di nascosto, spesso protetti da luoghi (come le mura domestiche, gli oratori)
e ruoli (padre, zio, fratello, istruttore) che abitualmente si considerano rassicuranti.

I pedofili non hanno nulla a che fare con lesbiche e gay, cioè con persone che pacificamente e apertamente amano altre persone adulte e consenzienti.
I pedofili non sono omosessuali, sono pedofili!

Dichiarazioni violente o ingannevoli vengono utilizzate per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica dagli eventi gravissimi che stanno emergendo in queste settimane: si parla di “chiacchiericcio”, si danno responsabilità alla “lobby ebraica”, si linciano gli omosessuali: qualsiasi cosa pur di minimizzare i comportamenti pedofili di ecclesiastici di alto rango che rafforzano sempre più l’ipotesi di un sistema in cui l’abuso sessuale è prassi.

Ricordiamo al cardinale Bertone e a tutte le gerarchie ecclesiastiche, che si stanno chiudendo a riccio a difesa del marcio che c’è nella propria istituzione, che non risultano nei luoghi della comunità gay e lesbica, italiana e internazionale, fatti di pedofilia.
Al contempo invitiamo le famiglie italiane a ritirare i propri figli da oratori, collegi e seminari: si stanno dimostrando luoghi piuttosto pericolosi!

Francesca Polo
Presidente nazionale ArciLesbica

Carla Corsetti: Nella scuola di mio figlio non deve esserci il crocifisso Frosinone (Ceprano)

Comunicato Stampa
«La sottoscritta genitrice/difensore inoltrava al Dirigente Scolastico dell'Istituto Comprensivo di Ceprano l'invito alla immediata rimozione del crocifisso nell'aula frequentata dal proprio figlio, sostenendo che: la predetta affissione è in violazione dei principi di laicità sanciti dalla Costituzione ed inoltre che l'esposizione di un simbolo di morte non è compatibile con i principi di civiltà democratica cui intendo educare mio figlio». È quanto si legge nel ricorso che l'avvocato Carla Corsetti ha notificato a Mariastella Gelmini, Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, e al Dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo Statale di Ceprano.
''Il TAR del Lazio, Sezione Distaccata di Latina '' commenta Corsetti ''dovrà decidere se l'Istituto Comprensivo di Ceprano ha posto in essere o meno un grave atto discriminatorio contro il minore in violazione dei principi costituzionali, in violazione dei principi della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali e infine in violazione della sentenza della Corte Europea del 3.11.2009.
Stiamo anche valutando la responsabilità del Dirigente e dei componenti del Consiglio di Istituto per la violazione dell'art.3 della Legge 654/1975 che punisce con la reclusione sino a tre anni chi commette atti di discriminazione per motivi religiosi. ''Vorrei ricordare'' aggiunge l'avv. Corsetti “che la Corte di Cassazione ha assolto il giudice Luigi Tosti in relazione all’accusa di omissione di atti d’ufficio per essersi rifiutato di tenere udienza nelle aule in cui il crocifisso era esposto, e in quella sentenza la Corte ha premesso che l’udienza si era svolta in un’aula priva del simbolo confessionale”. La battaglia di laicità intrapresa dall’avv. Carla Corsetti è rilevante sotto molteplici aspetti perché Corsetti, oltre ad essere avvocato e madre del minore discriminato, è il Segretario Nazionale del partito Democrazia Atea http://www.democrazia-atea.it/ . In attesa che la Grande Camera deliberi sul ricorso promosso dal Governo italiano contro la sentenza che dava ragione ai coniugi Albertin-Lautsi, l’avv. Corsetti aggiunge un altro tassello a questa importante battaglia di civiltà: “Se è vero che per i cattolici il crocifisso è simbolo di tolleranza, lo dimostrino e accettino di viverlo nel privato senza imporlo con prevaricazione a chi non condivide la stessa simbologia”. Il documento del ricorso di Carla Corsetti è pubblicato sul sito di Democrazia Atea ed è a disposizione di tutte quelle famiglie costrette a subire la stessa violazione.

Richiedi il word del Ricorso di Carla Corsetti per la rimozione del crocifisso nella scuola. Richiedi i PDF del Programma Politico e il Volantino di Democrazia Atea.
Partecipa alla campagna di tesseramento: http://www.democrazia-atea.it/

Vedi e ascolta le interviste a Carla Corsetti Segretario Nazionale di Democrazia Atea, sul Canale video: www.youtube.com/user/democraziaatea

Ratzinger alimenta omofobia e sessismo


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11/01/2010 - Ufficio stampa ArcigayAncora una volta Joseph Ratzinger non perde l’occasione di scagliare il suo odio nei confronti delle persone e delle coppie omosessuali, alimentando così un clima di odio omofobico e una cultura sessista che non riconosce la pari dignità tra le differenti identità delle persone.
La sede di Arcigay Pianeta Urano (VR) e Arcilesbica (VR) si trova in Via gela , 9 ( Borgo nuovo ) - è aperta tutti i Martedì e Venerdì dalle ore 21 in poi. Contatti : 346.9790553 dalle 18 alle 22 (per i gay) 349.3134852 (per le lesbiche) info@arcigayverona.org OPP. verona@arcilesbica.itper avere informazioni iscriviti alla NEWS LETTER ed ALLA NOSTRA MAILING LIST